U.O.E.I. - Sezione A. Casari - Bergamo | |||||||||||||||||||||||||
Unione Operaia Escursionisti Italiani | |||||||||||||||||||||||||
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1 marzo 2009 Gita a Santa Maria del Giogo m. 940 - prealpi bresciane da San Giovanni di Polaveno m. 597
Santa Maria del Giogo S. Maria del Giogo m. 940 Polaveno, metri 582 - S. Giovanni di Polaveno m. 598 – Zoadello m. 648 – Capòss m. 879 – Santa Maria del Giogo, metri 968 - Rifugio S.Maria del Giogo m. 940 Sentiero segnavia 3V per la salita, segnavia CAI 311 per la discesa. Santa Maria del Giogo, splendida e comoda meta fuori porta da sempre luogo raggiunto da escursionisti e da turisti appassionati della montagna. È la classica gita di primavera, i salutari quattro passi che tutti possono permettersi di affrontare tranquillamente, dai gruppi familiari con bambini, ai ragazzi, alle persone su di età comprese; e questo perchè i dislivelli da superare sono minimi, i percorsi non presentano difficoltà e l'ambiente è boscoso e gradevole. Escursione, salita al passo del Giogo L'escursione di salita al rifugio percorre una frazione del sentiero a tappe 3V (delle tre valli) caratterizzato dal segnavia bianco-azzurro. Se si parte da S. Giovanni di Polaveno m. 597, si imbocca il sentiero 3V in direzione ovest, verso la sommità della valle di Gombio, in questo tratto il sentiero 3V percorre dapprima una comoda stradina che sale dolcemente e poi prosegue pianeggiante a lungo nel bosco e diventare una larga mulattiera. Si piaga a destra, poco prima di una casa, e si prosegue sul ripido sentierino a curve, che si abbassa in un bel castagneto, al termine del quale si piega a sinistra e subito dopo a destra al bivio, al bivio successivo si segue la mulattiera di sinistra che si percorre in direzione di Pianello m. 604. L'itinerario torna ad essere una stradina a Zoadello basso m. 648, risale dolcemente e porta alla località Zoadello Alto m. 670 circa (ore 0,40) dove si sbuca sulla strada provinciale n. 48 dei Tre Termini, che si percorre svoltando verso sinistra, per un breve tratto (chi volesse accorciare l'itinerario può partire direttamente da quì). Si svolta quindi nuovamente a destra per un sentiero un po’ disturbato dalla vegetazione, fino a sboccare su una larga mulattiera che si imbocca girando a destra in salita. Dopo avere attraversato un gruppo di case e affrontato, sempre in salita un tornante, si piega a destra su un sentiero che sale con numerose curve (seguire attentamente la segnalazione) nella folta e bassa vegetazione, sino a sbucare su un pianoro (dal quale si diparte il sentiero che porta alla Punta dell’Orto m. 1.000). Si prosegue in discesa sul sentiero di destra, si passa a fianco ad un rustico “licinsì”, raggiungendo poco dopo la strada Polaveno – Nistisino in località Caposs m. 879 (ore 0,40 – 1,20). Attraversata la strada il sentiero si innalza leggermente, con bella vista verso il lago, sul versante iseano passando a destra della recnzione di un albergo (attenti alle frecce un poco nascoste) e poi si porta sulla larga cresta per un breve tratto.
Il sentiero pianeggiante attraversa poi una zona di prati tenendosi sul versante della Val Trompia, toccando la Cascina Cuna (934 m) e le case della località I Colmi (981 m); si attraversano le falde del Monte Castellino e, dopo una breve discesa, si sale alla quattrocentesca Chiesetta di S. Maria del Giogo (968 m, ore 0,50 – 2,10 totali) dalla quale si gode un ampio panorama sul lago, sul Guglielmo e sui monti della Bergamasca, fino al Monte Rosa (verso Ovest) e agli Appennini (a Sud). Scendiamo in pochi minuti alla Trattoria Santa Maria del Giogo (940 m) dalla quale, seguendo i crinale con lievi saliscendi si può arrivare al Monte Rodondone (1.143 m, 35' dal valico del Giogo). Discesa a Gardone Partendo dal posto di ristoro, collocato sull'ampia sella raggiunta anche la strada che sale da Sulzano, si abbandona il sentiero 3V (che sale sul crinale in direzione della vetta del Monte Rodendone) e si imbocca, sulla destra, la stradina pianeggiante (segnavia CAI 311 bianchi e rossi) che passando alle pendici del Monte Rodendone, in breve raggiunge le cascine Pezzolo, taglia in piano sotto il prato terrazzato della "Palazzina" caratterizzata da due torrette cilindriche che sorge al limitare del bosco attorniata da aceri, faggi e castagni e quindi, dopo alcune lievi tratti in discesa, raggiunge la Cucca (metri 875). Si continua, senza mai deviare alle diramazioni che si staccano a destra e sinistra (indicazioni sempre ben presenti), tenendosi sul versante meridionale della Colma di Domare, lungo la larga mulattiera che, aggirando verso Est la dorsale del monte, si inoltra alta, con moderata pendenza, nella Valle di Gombio e si giunge a Domare (metri 804) verde località a balcone sulla valle con un paio di vecchie cascine, accostate e un'antica chiesetta (privata) rivolte a mezzogiorno. Tutt'attorno ampi prati circondati da vecchi castagneti, spettacolari sul finire della stagione quando le foglie si tingono dei caldi colori dell’autunno. Lasciata sulla destra la bella Cascina Paule attorniata da un ampio prato, la mulattiera ci porta al Santel de Pusole, detto "Santellone", oltre il quale la pendenza si accentua. Si continua a camminare in discesa sull'antica mulattiera caratterizzata per lunghi tratti da un'irregolare gradinata centrale, messa in opera per agevolare l'ascesa del ripido tracciato (un poco dissestato) noto come la "Rata del Santel". Siamo arrivati a Gardone Val Trompia, … qui finisce la nostra gita. Ultimo aggiornamento il 2 gennaio 2009 |
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